l sostantivo "poeta" va usato con estrema cautela, in un'Italia contemporanea affollata di studenti che accumulano manoscritti di versi sciolti alla meno peggio e piccole case editrici pronte a trasformare in business la sete di esordio letterario ormai trasversale alle categorie professionali più disparate. Di libri di poesia questo Paese abbonda, ma ci vuole proprio fortuna ad incontrare un autore per il quale l'appellativo di poeta non suoni come un abuso. E' da anni che non si legge una raccolta di versi raffinata, intrigante e rigorosa come "La fontana d'acciaio" di Michele Brancale (Polistampa, 2007), scritto che costituisce una risposta autorevole a chiunque nutra dubbi sulle reali possibilità immaginifiche della poesia nell'era postmoderna. Nelle 69 pagine che compongono il libro, la Poesia si respira...
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